14/10/2022 Inaugurazione ferrata Strugova.
14/10/2022
Ripristinata la ferrata che era stata attrezzata per il controllo del confine
con la Yugoslavia.
Al Lago
Inferiore di Fusine, il Cai Tarvisio e il Comando della Brigata Alpina “Julia”
hanno inaugurato i lavori della ferrata “diretta Kugy”
Nell’ambito delle
attività legate al 150° anniversario di fondazione delle Truppe Alpine, gli
istruttori di alpinismo della Brigata Alpina “Julia”, in collaborazione con il
Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano della Drava in provincia di
Udine, con il Comune ed il Cai di Tarvisio, hanno partecipato alla sistemazione
della ferrata intitolata al famoso alpinista austriaco Julius Kugy. Venerdì
14 ottobre, nella zona del Lago Inferiore di Fusine, il CAI di Tarvisio ed il
Comando della Brigata Alpina “Julia” hanno inaugurato i lavori della via
ferrata “diretta Kugy”. Il Colonnello Franco Del Favero, Capo di Stato Maggiore
della Brigata Alpina “Julia”, ha ricordato come non ci sia «stato modo
migliore di celebrare tra queste montagne, di una bellezza senza eguali, i 150
anni della costituzione delle Truppe Alpine, in un’ideale vicinanza con chi, a
Napoli, ha avuto modo di ricordare l’anniversario della firma di Vittorio
Emanuele II dell’atto costitutivo delle prime 15 compagnie alpine».
La via ferrata
La via ferrata “diretta Kugy”, attraverso la parete ovest della
Cima Strugova, è stata aperta nel 1898 dal celebre
poeta alpinista, insieme all’amico Komac e alla guida Koschir, nel gruppo del
Monte Mangart nel comune di Tarvisio. Negli anni '20/'30 l’itinerario è stato
attrezzato, tramite una via ferrata dagli Alpini, per agevolare il controllo
del confine italo/yugoslavo. Negli anni le attrezzature, a causa degli agenti
atmosferici, si sono deteriorate riportando l’itinerario a presentare
caratteristiche da via alpinistica. Gli istruttori di alpinismo della Brigata
“Julia, sono stati impegnati per quattro mesi di lavoro, dal 6
giugno al 30 settembre: lungo il tracciato, l’elicottero di Elifriulia, ha reso
possibile il trasporto di tre gruppi elettrogeni che hanno consentito
l’utilizzo di trapani tassellatori al fine di garantire un’operatività più
efficace. Sono stati messi in opera un totale di 400 fittoni a cui sono stati
collegati quasi 900 metri di cavo metallico che consentono di percorrere in
sicurezza i 615 metri di dislivello dall’attacco della base del ghiaione, fino
alla cima.